ARCHIVIO CENTRALE GENERALE DEI GIUSEPPINI DI MURIALDO
Antonio Rossaro trascorre buona parte della sua formazione giovanile in seno alla comunità dei Padri Giuseppini di Murialdo, frequentando le loro scuole a Rovereto e a Volvera, ed anche per periodi più brevi in altre sedi. Verrà alla fine licenziato dall’ordine senza arrivare alla conclusione degli studi teologici. Un piccolo nucleo di documentazione è stato reperito sviluppando un contatto con don Giovenale Dotta dell’Archivio Centrale Giuseppino di Roma il quale riferisce che presso il loro istituto è possibile consultare una scheda e un fascicolo personale (ACG, 3.6.1.) a lui intestati, pur essendo la documentazione conservata in quest’ultimo molto scarsa (poche carte e qualche fotografia). In particolare:
- Carta manoscritta datata 29 luglio 1902: attestazione di studi relativa all’anno scolastico 1901-1902 del chierico Antonio Rossaro, in “Filosofia nella logica e Metafisica”, rilasciata dal padri francescani di San Rocco di Rovereto.
- Carta manoscritta datata 29 luglio 1902: attestazione di studi relativa all’anno scolastico 1901-1902 del chierico Antonio Rossaro, in “Filosofia nella logica e Metafisica”, rilasciata dal padri francescani di San Rocco di Rovereto.
- Lettera manoscritta datata 5 agosto 1937: Antonio Rossaro risponde, su carta intestata della Campana dei Caduti di Rovereto, a precedente lettera di un interlocutore non meglio identificato dell’Ordine dei Giuseppini (forse di Oderzo), una lettera con svariati richiami ai tempi andati e a persone conosciute in comune presso un certo Oratorio. Fa riferimento a un suo articolo del 1933 pubblicato su “Opitergium” e dedicato a Don Murialdo.
- Ritaglio stampa del febbraio 1952: necrologio per la morte di Don Rossaro pubblicato su “Vita Giuseppina” (numero del febbraio 1952, p. 28) sotto al titolo “Un illustre antico allievo”.
- Lettera dattiloscritta datata 15 aprile 1966: firmata da un Arturo Melotti di Rovereto, indirizzata a un Don Antonio non meglio identificato, in cui si parla anche di Don Antonio Rossaro.
- Ritratto fotografico (non datato) di Don Antonio Rossaro con le insegne della Commenda della Corona d’Italia e quelle del Sovrano Ordine Militare di Malta
- Ritratto fotografico di gruppo in cui compaiono quattro confratelli giuseppini della comunità di Bassano nel 1907, tra cui Antonio Rossaro (a mano si trovano indicati i nomi delle persone).
Altre notizie su Antonio Rossaro presso i Giuseppini si possono rintracciare sui Verbali del Consiglio Generalizio e sul ‘Diario’ di Padre Eugenio Reffo, al tempo vicario generale della Congregazione di San Giuseppe, e su qualche altro documento. In particolare (come riportato da Giovenale Dotta):
- 1900, 3-12 settembre. Antonio Rossaro partecipa agli esercizi spirituali con vari confratelli giuseppini, a Volvera; al termine degli esercizi spirituali comincia il noviziato (Reffo, Diario).
- 1900, 12 settembre. Antonio Rossaro inizia il noviziato, costituito allora da un biennio di preparazione prima di emettere la professione religiosa nella Congregazione di San Giuseppe (cf. Professioni e elenco confratelli, registro presente in ACG, Giuseppini, 3.6.0, b. 1, fasc. 1, già denominato “registro A”, p. 128). (Va ricordato che talvolta non si concedeva il permesso di emettere la professione religiosa al termine dei due anni di noviziato, ma per vari motivi si poteva anche prolungare il periodo di prova, come di fatto avvenne per Rossaro).
- 1902, 12 maggio. Rossaro è a Rovereto, dove lavora nell’orfanotrofio tenuto dai Giuseppini. Di lui si dice nella riunione del Consiglio generalizio del 12 maggio 1902: «Anche il Rossaro presta buon aiuto; si esprime il desiderio che egli venga a passare qualche tempo in noviziato» (Verbali Consiglio Generalizio, 12 maggio 1902).
- 1902, 17-26 agosto, fa gli esercizi spirituali a Volvera, con un gruppo di religiosi giuseppini (Reffo, Diario).
- 1903, 27 agosto. Rossaro emette per la prima volta i voti religiosi (fa cioè la sua prima professione: cf. Professioni e elenco confratelli, registro presente in ACG, Giuseppini, 3.6.0, b. 1, fasc. 1, già denominato “registro A”, p. 128).
- 1903-1904 (anno scolastico), maestro di prima elementare nel Patronato San Giuseppe di Bassano, dei Giuseppini del Murialdo (Reffo, Diario).
- 1904, 3 agosto, con un gruppo di religiosi giuseppini inizia gli esercizi spirituali a Oderzo (Reffo, Diario).
- 1904-1905 (anno scolastico), maestro di prima elementare nel Patronato Leone XIII di Vicenza, dei Giuseppini del Murialdo (Reffo, Diario).
- 1905, 24 marzo. «Si esamina se il Confratello Rossaro assegnato alla Casa di Vicenza sia ammissibile agli ordini minori; si decide in favore quando abbia subìto un esame di S[acra] Teologia» (Verbali Consiglio Generalizio).
- 1905, 12 giugno. Gli viene accordato il permesso di accedere agli ordini minori (Verbali Consiglio Generalizio).
- 1905, 3 agosto, con un gruppo di religiosi giuseppini inizia gli esercizi spirituali a Oderzo (Reffo, Diario).
- 1905-1906 (anno scolastico), appartiene alla comunità giuseppina di Modena (Istituto Sacro Cuore, un collegio con scuola interna) (Reffo, Diario).
- 1906, 2-11 agosto, con un gruppo di religiosi giuseppini fa gli esercizi spirituali a Oderzo (Reffo, Diario).
- 1906-1907 (anno scolastico), appartiene alla comunità giuseppina di Bassano (Reffo, Diario).
- 1907, 23 maggio. Mentre Rossaro si trova a Bassano, in una riunione del Consiglio Generalizio si sottolinea qualche difetto nel suo comportamento: «Furono ammoniti i chierici Rossaro e Barbolini pel poco buon spirito, pel frequente disaccordo e contegno poco lodevole, non però in cose di rilievo» (Verbali Consiglio Generalizio).
- 1907, 1° agosto, inizia gli esercizi spirituali a Oderzo, con un gruppo di religiosi giuseppini (Reffo, Diario).
- 1907, 27 agosto. Il Consiglio Generalizio prende la decisione di dimetterlo dalla congregazione (Verbali Consiglio Generalizio).
- 1907, 12 settembre. Don Eugenio Reffo scrive a don Maurizio Chamossi, procuratore generale, sulla necessità di chiedere alla Santa Sede la dispensa dai voti religiosi emessi per un triennio dal chierico Antonio Rossaro: «Le domande di dispensa da farsi sono: una per Rossaro chierico Antonio di Rovereto, che nel 1906 fece la professione ad triennium; esce perché egli stesso domandò di uscire, non sentendosi più chiamato ad una vita di ritiratezza e di ubbidienza. La Pia Società poi lo lascia andare volentieri perché fattosi colpevole di varie gravi mancanze, che dinotavano perdita di vocazione. Egli è nato l’8 giugno 1883. Si domanderebbe la dispensa di due anni» (lettera di don Reffo a don Chamossi, Torino, 12 settembre 1907).
- 1908, 22 aprile. Nel verbale di una riunione del Consiglio Generalizio si legge: «Si dà lettura di una lettera di un Confratello licenziato (Antonio Rossaro chierico) che lamenta il modo usatogli nel congedo chiedendo ora soccorso in denaro. Si è d’avviso di soccorrere il richiedente disapprovando il modo irriverente con cui si esprime, ma non si ammette il contegno usato dal Direttore locale all’uscita del Confratello» (Verbali Consiglio Generalizio, alla data).