Stando alla testimonianza di Antonio Rossaro, la prima ideazione della Campana di tutti i Caduti, da fondersi con il bronzo dei cannoni di tutti i Paesi che avevano combattutto nella Prima Guerra Mondiale, risale ad una serata di maggio del 1921 durante il suo breve periodo a Milano. Nel giro di poco tempo si attivava con grande entusiasmo per concretizzarla. Nel 1922 avviava la raccolta di fondi tramite la rivista “Alba Trentina” e giungevano i primi cannoni dai paesi stranieri; tra il 1922 e il 1923 veniva coinvolto lo scultore Stefano Zuech che iniziava a lavorare agli apparati decorativi della Campana; nel 1923 prendeva forma l’idea di sistemarla sul Torrione Malipiero del Castello di Rovereto dove aveva sede il Museo della Guerra e, verso fine anno, era in grado di stipulare un contratto con la fonderia “Luigi Colbacchini e Figli”, con sede a Piedicastello a Trento, per la fusione della campana; all’inizio del 1924 iniziavano i lavori per la sistemazione del Torrione Malipiero e, finalmente, il 30 ottobre del 1924 avveniva la fusione della Campana presso la fonderia Colbacchini: con una lunga serie di fotografie relative alle varie fasi della lavorazione in fonderia e ai festeggiamenti a campana eseguita Rossaro apre la cronistoria fotografica (1-22) che, assieme al Diario (23-25), compilerà in una serie di album per il resto della vita a documentare la vita della Campana dei Caduti e tutte le attività svoltesi a margine.
Si può certamente considerare che, per i mezzi e le tecnologie del tempo, la fusione della Campana fu la realizzazione di una grande opera che implicò il contributo di diversi tra i migliori professionisti e artigiani locali, oltre che per la fusione, anche per il trasporto, l’innalzamento sul Torrione Malipiero e la sistemazione dello stesso con lo studio e la predisposizione di tutte le strutture necessarie, al posizionemanto e al funzionamento della campana (26-27). L’opera fu ampiamente celebrata anche con la predisposizione di cartoline e manifesti che ne promossero largamente l’idea e l’immagine anche ben prima della realizzazione effettiva (28).
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