Nel 1960, otto anni dopo la morte di Antonio Rossaro, constatata la presenza di incrinature nel metallo della Campana che non si riuscirono efficacemente a sanare, viene comunicata ufficialmente dalla Reggenza dell’Opera Campana dei Caduti la decisione di ricorrere ad una nuova rifusione. Nel 1961 si stipula il contratto con la fonderia Capanni, con sede nei pressi di Reggio Emilia, e il Congresso nazionale dei Lions Club d’Italia delibera di finanziare la rifusione. Nello stesso periodo si svolge la laboriosa operazione di rimozione della Campana danneggiata dal Torrione Malipiero per la quale viene coinvolto l’esercito (ad un certo punto un incidente nelle operazioni rischia di far precipitare in basso la Campana che, fortunatamente, si adagia su un fianco nei pressi del bordo del torrione) (1-20). Intanto iniziano le manovre della Reggenza per spostare la sede della Campana dei Caduti dal Castello di Rovereto al sito di Miravalle appena fuori città: questa nuova dislocazione troverà la grandissima opposizione del Museo storico della Guerra che entrò in forte contrasto con la Reggenza dell’Opera Campana dei Caduti. Il contenzioso diverrà propriamente giudiziario e troverà soluzione solo nel 1983 con una definitiva sentenza del Consiglio di Stato favorevole all’Opera Campana dei Caduti e dunque allo spostamento nel nuovo sito. La rifusione della terza Campana avvenne il 1 ottobre del 1964. Il 31 ottobre dell’anno successivo venne consacrata dal Pontefice, a Roma, in Piazza San Pietro, e il 3 novembre 1965 arrivò a Rovereto (21-27) dove risuonarono i primi rintocchi il 10 aprile 1966.
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