Storia
La nascita di un ente dedicato alla costruzione e alla gestione del progetto della Campana dei Caduti di Rovereto può essere individuata nel 1922, quando il sacerdote Antonio Rossaro avvia, tramite la pubblicazione “Alba trentina”, una sottoscrizione in denaro per l’istituzione a Rovereto di una campana monumentale per la commemorazione dei caduti nel conflitto mondiale. Nel 1924 è attivo un Comitato pro Campana dei Caduti, il quale il 16 aprile presenta istanza alla Prefettura di Trento per il nulla osta ai lavori di collocazione della campana; il 22 agosto 1924 il Comitato firma un contratto con la ditta Colbacchini di Trento per la fusione della campana, utilizzando anche materiali provenienti da cannoni di vari eserciti delle nazioni belligeranti (1)Vadagnini A., "Maria Dolens un simbolo di pace. La Campana che risveglia la coscienza dei popoli", Rovereto, ViaDellaTerra, 2005, pp. 31-40..
Nel maggio 1925 viene approvato il primo statuto dell’ente (2)"Statuto della Campana dei Caduti in Rovereto", dattiloscritto inedito, [1925].. Ad ottobre la campana, posta sul torrione Malipiero del castello di Rovereto, viene inaugurata ufficialmente. Nel 1929 viene predisposto un nuovo statuto (3)Pubblicato in "Lo Statuto della Campana dei Caduti in Rovereto. Prefazione e commento di A. Rossaro", Rovereto, 1929.. Il 31 dicembre 1929, si chiude il primo esercizio finanziario “ufficiale” del Comitato, comprendente la contabilità a partire dal 1922 (4)FOCC, 14.1.. Nel 1934 viene proposta alla Reggenza da Rossaro l’erezione in ente morale (5)FOCC, 1.1 (vedi: verbale n. 1 del 20 maggio 1934). La locuzione "ente morale" è parte del lessico giuridico italiano dell'ultimo secolo e mezzo: "Associazioni e fondazioni erano, nel secolo scorso [ci si riferisce qui al sec. XIX], le persone giuridiche per eccellenza [...], ed associazioni e fondazioni - la personalità giuridica delle quali era, in presenza del riconoscimento statuale, fuori discussione - venivano senz'altro indicate con il termine, impiegato come sinonimo, di corpo o ente morale o persona giuridica." (Galgano F., "Persona giuridica", in "Digesto delle discipline privatistiche", vol. XIII, Torino, 1995, p. 397). Anche dopo l'emanazione del codice civile del 1942 nel lessico giuridico italiano è continuato l'uso della locuzione "ente morale", ma non più come sinonimo perfettamente sovrapponibile a "persona giuridica"; essa è utilizzata per definire specificamente una persona giuridica che abbia acquistato la qualità di soggetto di diritto (riconoscimento o erezione in ente morale) tramite decreto del capo dello Stato (si veda: Landi G., Potenza G., "Manuale di diritto amministrativo", Milano, Giuffrè, 1974, pp. 57-59, 94).. Nel 1939 Rossaro presenta al Consiglio un nuovo statuto, chiamato “Magna carta” (6)Dopo varie bozze provvisorie la versione definitiva dello statuto è pubblicata in "La Magna Carta della Campana dei Caduti. Rovereto", Padova, 1948. e viene richiesto il patronato del Sovrano Militare Ordine di Malta (7)FOCC, 1.1. (vedi: verbale n. 19 del 11 marzo 1939)., che sarà attivato l’anno successivo (8)"Inventario del fondo 'Comitato riconoscenza a Don Rossaro', 1965 - 1973" a cura di Flavia Caldera, 2008, Serie 3, Statuti e Magna Carta, verbale dell'atto notarile di data 26 maggio 1940, repertorio n. 2691, che stabilisce formalmente la Campana dei Caduti sotto il patronato del Sovrano Militare Ordine di Malta.. Nel gennaio 1952 muore Antonio Rossaro. Si pone il problema di nominare un nuovo reggente (9)FOCC, 1.2 (vedi: verbali nn. 51-62 del gennaio 1952 e aprile 1953)., che verrà eletto nel maggio 1953 (10)Ibidem, (vedi: verbale n. 63 del 15 maggio 1953)., nella persona del frate cappuccino padre Eusebio Jori. Il nuovo reggente ripropone la richiesta di erezione in ente morale dell’Opera Campana e conferma i membri della Reggenza. Nel 1960 la Reggenza dell’Opera decide di trasferire la Campana dal castello alla località Valscodella, a monte della città, sulle pendici occidentali dello Zugna, teatro di violenti scontri durante la I guerra mondiale. Il luogo verrà rinominato Colle di Miravalle. Lo spostamento sancisce anche la separazione a livello amministrativo e gestionale dal Museo storico italiano della guerra, ospitato dal castello di Rovereto (11)Cfr. "Inventario del fondo 'Comitato riconoscenza a Don Rossaro', cit., e "Livio Fiorio. Inventario dell'archivio (1910-1974)", a cura di Mirko Saltori, 2010, introduzione alla serie 5, "Campana - Museo"..
Con atto costitutivo stipulato in data 5 ottobre 1965 presso il notaio Munari di Rovereto viene istituita la Fondazione “Opera Campana dei Caduti” (12)Atto 5 ottobre 1965, n. 15611/3739 di repertorio, richiamato in D.P.R. 18 gennaio 1968, n. 205.. Allegato all’atto è lo statuto del nuovo ente. Il 19 ottobre 1965 il Sovrano Militare Ordine di Malta revoca il patronato. Il 3 novembre 1965 la campana viene trasferita nella nuova sede (13)"Livio Fiorio. Inventario dell'archivio (1910-1974)", cit., introduzione alla serie 5, "Campana - Museo"..
Con il decreto del Presidente della Repubblica Antonio Saragat il 18 gennaio 1968 viene riconosciuta la personalità giuridica della Fondazione “Opera Campana dei Caduti”, con sede in Rovereto (14)D.P.R. 18 gennaio 1968, n. 205, "col quale, sulla proposta del Ministro per la difesa, viene riconosciuta la personalità giuridi-ca ed approvato lo statuto della Fondazione 'Opera Campana dei Caduti', con sede in Rovereto", pubblicato in G. U. 25 marzo 1968, n. 78..
La direzione del Museo storico della guerra, nell’intento di far revocare il decreto presidenziale, il 22 maggio 1968 presenta un ricorso al Consiglio di Stato, rigettato con sentenza del 25 giugno 1969. Nel frattempo, altri ricorsi erano stati presentati, anche al presidente della Repubblica, da altri soggetti: “Comitato di riconoscenza a don Rossaro”, “Museo storico della guerra”, “Eredi don Antonio Rossaro”, “Gruppo di roveretani ricoprenti cariche pubbliche” (15)http://www.fondazioneoperacampana.it/, "Cronache", consultato nel maggio 2018..
Il 20 aprile 1970 la Giunta esecutiva del Museo presenta un nuovo ricorso ai presidenti della Repubblica e del Consiglio, ai ministri della Difesa e della Pubblica Istruzione, affinché la campana torni al castello. Il primo aprile 1971 il Museo presenta al Tribunale di Rovereto una memoria istruttoria contro l’Opera Campana dei Caduti per mancati adempimenti contrattuali. Il 27 marzo 1973 il Tribunale di Rovereto emette una sentenza che intima alla reggenza di riportare la campana a proprie spese sul castello. La Reggenza ricorre in appello e nel 1974 la sentenza d’appello le è favorevole. Il Museo si rivolge allora alla Corte di Cassazione che nel 1976 rinvia alla Corte d’appello di Firenze, ma l’ultimo grado di giudizio si esprimerà in favore della Fondazione (16)"Livio Fiorio. Inventario dell'archivio (1910-1974)", cit., introduzione alla serie 5, "Campana - Museo".. Nel 1979 si spegne padre Eusebio Jori, rimasto fino ad allora reggente dell’Opera. Dopo 5 anni di gestione provvisoria da parte del vice-reggente Renzo Gasperi, il 20 febbraio 1984 viene nominato quale terzo reggente Pietro Monti, già sindaco di Rovereto dal 1978 al 1983. Nel 1983 si chiudono le vertenze relative alla sede e alla natura giuridica della Fondazione, con la sentenza definitiva della Corte di Cassazione sulla causa civile promossa dal Museo storico della guerra di Rovereto per il trasferimento della Campana (17)FOCC, 4.2.3.. Su iniziativa della Fondazione, nel 1993, viene inaugurata l’Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (UNIP) di Rovereto (18)Valdambrini A., "Le attività formative civili relative al peacekeeping", in "Centro Studi Difesa Civile. Dalla ricerca all'azione. I quaderni per la gestione costruttiva dei conflitti", quaderno n. 1, 2008, pp. 59-60.. Nel corso del 2000 viene costituito l’Osservatorio sui Balcani, destinato a collaborare con progetti di cooperazione tramite attività di ricerca, divulgazione e formazione (19)FOCC, 4.1.2.. Il 10 luglio 2003 Pietro Monti rassegna le dimissioni da Reggente; gli succede Alberto Robol (20)Ibidem.. Sulla base di quanto previsto dalla Legge 24 febbraio 2006, n. 103 presentata dal senatore roveretano Renzo Michelini, la città di Rovereto può fregiarsi del titolo di “Città della Pace” e la Fondazione Opera Campana dei Caduti può avviare il processo di accreditamento presso istituzioni internazionali come l’ONU e il Consiglio d’Europa (21)Legge 24 febbraio 2006, n. 103, "Disposizioni concernenti iniziative volte a favorire lo sviluppo della cultura della pace", pubblicata in G. U. 17 marzo 2006, n. 206.