La prima Campana dei Caduti rivelò fin da subito un difetto nel suono: Antonio Rossaro ne da ampio cenno nel racconto della cerimonia d’inaugurazione nel suo Diario dedicato alla vita della Campana dove scrive “mentre tutti applaudivano pensavo: ‘la rifonderò’ ”. E in effetti dopo solo poco più di un decennio di vita prese concretezza l’intento. A fine 1937 Antonio Rossaro è in grado di firmare un contratto per la rifusione con la fonderia Cavadini di Verona (1); prosegue intanto l’attività di raccolta fondi e di raccolta anche di altri cannoni destinati ad aggiungere bronzo alla nuova fusione (2-4); il 7 e l’8 marzo del 1938 si svolgono le operazioni di rimozione della Campana dal Torrione Malipiero (5-12); il 15 marzo avviene la demolizione della Campana che viene fatta in 85 pezzi, con un pesante maglio, ai piedi delle mura del Castello (13-18); infine, tra il 18 e il 21 marzo la Campana in pezzi viene trasportata presso la fonderia Cavadini (19-20). Il Cinegiornale Luce racconterà la solenne fusione della Campana dei Caduti del 12 ottobre 1938: il filmato mostra diverse scene della lavorazione e infine la colata di bronzo che precipita dalla fornace nelle condotte che lo immettono nello stampo sotterraneo della Campana. In più inquadrature si riconosce Don Antonio Rossaro intento a celebrare alcuni momenti della solenne giornata e si chiude con la scena del saluto romano di tutti i presenti con Don Rossaro in prima fila in divisa da Cappellano Militare (Video). Il filmato non riferisce tuttavia il fallimento di questo primo tentativo di fusione (per la rottura dello stampo sotto l’ìmpatto dell’impetuosa colata) che dovrà essere ripetuta. Finalmente il 13 giugno 1939 avviene con pieno successo la fusione della nuova campana. Per la sua consacrazione, che avverrà in Piazza Rosmini a Rovereto il 26 maggio 1940, Antonio Rossaro inventerà il rito delle ampolle delle acque dei fiumi più importanti dei Paesi che avevano combattutto la Prima Guerra Mondiale (21-26). Ma questa seconda Campana, battezzata alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania, dovrà attendere il 1944 per essere issata nella sua posizione e il 20 maggio 1945 per suonare i suoi primi rintocchi.
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